NUOVO CODICE DEGLI INCENTIVI: COSA CAMBIA PER LE IMPRESE DAL 2026
Dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore un profondo riordino del sistema degli aiuti pubblici alle imprese: finanziamenti agevolati, contributi a fondo perduto e interventi nel capitale di rischio saranno regolati dal nuovo Codice degli Incentivi, approvato dal Consiglio dei Ministri.
Una riforma strutturale che punta a superare la frammentazione degli strumenti agevolativi e a rendere più efficiente, trasparente e misurabile l’utilizzo delle risorse pubbliche.
Programmazione triennale e regia centralizzata
Il nuovo sistema prevede che gli incentivi vengano pianificati attraverso programmazioni triennali, basate sulle risorse disponibili e sugli effetti economici, sociali e occupazionali attesi.
La gestione sarà affidata al Tavolo permanente degli incentivi, istituito presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che avrà il compito di coordinare Stato, Regioni e Province autonome, evitando sovrapposizioni e duplicazioni.
Si supera definitivamente la logica degli incentivi “a pioggia”, introducendo una valutazione preventiva, in corso d’opera e finale dell’efficacia delle misure.
Il “ciclo di vita dell’incentivo”
Ogni agevolazione sarà sottoposta a un monitoraggio strutturato:
- ex ante, per valutare obiettivi e sostenibilità;
- in itinere, per verificare l’andamento degli interventi;
- ex post, per misurare l’impatto reale sul sistema economico e sull’occupazione.
Questo permetterà alla Pubblica Amministrazione di correggere tempestivamente le politiche di sostegno e valorizzare gli strumenti più efficaci.
Spese ammissibili e standardizzazione dei costi
I futuri bandi utilizzeranno una classificazione standard delle voci di spesa, ordinata per codici e nomenclature, così da:
- uniformare le modalità di rendicontazione;
- facilitare i controlli;
- ridurre il rischio di interpretazioni discordanti tra enti erogatori.
Criteri premianti per l’accesso agli incentivi
Saranno favoriti, in fase di valutazione, i progetti che presentano:
- Rating di legalità;
- Certificazione della parità di genere;
- Politiche di welfare aziendale e sostegno alla natalità;
- Occupazione giovanile e femminile;
- Assunzione di persone con disabilità.
Un’impostazione che lega sempre di più gli incentivi a obiettivi ESG, inclusione sociale e responsabilità d’impresa.
Cause di esclusione e requisiti obbligatori
Costituiranno motivo di esclusione dagli aiuti:
- Irregolarità contributiva: il DURC sarà acquisito d’ufficio;
- Mancanza delle polizze assicurative contro le calamità naturali (polizze catastrofali);
- Delocalizzazione dell’attività fuori dall’area agevolata.
Delocalizzazione e decadenza degli aiuti
In caso di delocalizzazione:
- All’interno dell’UE: decadenza dagli incentivi se avviene entro 5 anni dal completamento dell’investimento agevolato;
- Extra UE: decadenza totale con obbligo di restituzione (fino a 10 anni per le grandi imprese), con sanzioni che in alcuni casi possono arrivare fino a 4 volte l’importo ricevuto.
Sono previste pesanti sanzioni anche in caso di cessazione dell’attività con riduzione del personale oltre il 40%.
Quali incentivi rientrano nel nuovo Codice
Rientrano nella nuova disciplina:
- Finanziamenti agevolati;
- Contributi a fondo perduto;
- Interventi nel capitale di rischio;
- Tutti gli aiuti soggetti a istruttoria tecnica, economica e finanziaria.
Restano esclusi:
- I crediti d’imposta automatici (senza istruttoria);
- Le agevolazioni contributive.
Per i crediti d’imposta sarà comunque rafforzata l’attività di monitoraggio tramite comunicazioni preventive e successive al Ministero dell’Economia.
Periodo transitorio
Il nuovo Codice si applicherà solo ai bandi pubblicati dopo la sua entrata in vigore.
Tutti i bandi già aperti o pubblicati continueranno a seguire le regole precedenti.
Accesso dei professionisti
Non tutti i futuri bandi saranno automaticamente aperti ai professionisti: l’accesso sarà ammesso solo se compatibile con la natura dell’incentivo, secondo criteri che verranno definiti nei decreti attuativi.

Il ruolo della consulenza specializzata
L’introduzione del nuovo Codice degli Incentivi rende il quadro normativo più strutturato ma anche più complesso. La corretta pianificazione degli investimenti, la verifica dei requisiti e la gestione della rendicontazione diventano elementi strategici per poter accedere con successo alle agevolazioni pubbliche.
In VOIM possiamo affiancare le imprese in tutte le fasi:
- analisi di ammissibilità;
- scelta dello strumento più idoneo;
- predisposizione della domanda;
- gestione dei controlli e della rendicontazione;
- monitoraggio degli obblighi post–finanziamento.
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Per VO-IM | Vocazione Impresa – Experiential Key
Antonella Rodella – Consulente Aziendale Commercialista Revisore